sabato 25 maggio 2013

Storia di una giornalista intervistata e di un camaleonte vanitoso


«Per fare questo mestiere ci vuole un pizzico di vanità». 
Lo diceva Lidano, il direttore della testata dove ho imparato a fare giornalismo

Ogni giorno avevo le palpitazioni, l'ossessione del foglio bianco, le mie pagine da riempire. E questo mi faceva sentire terribilmente viva. Quando vedevo il mio lavoro, il giorno seguente, pubblicato, impaginato e firmato da me la soddisfazione era al culmine. E si ricominciava.

Ho imparato a non tremare davanti alla telecamera e a fare della sana autoironia anche in tv. 
Il piacere di realizzare qualcosa di esclusivamente mio e bello proprio per questo, con tutti i difetti che umanamente si hanno, era senza paragoni.

Dunque un po' vanitosa la sono, non lo nascondo. E credo sia un pregio che mi permette di muovermi con sicurezza dietro al teleschermo, avere il coraggio di firmare il mio lavoro e, per l'appunto, metterci letteralmente la faccia.

È per questo che oggi sono fiera di condividere l'articolo a tutta pagina di una collega e amica, Maria Corsetti, a cui molto devo della mia formazione televisiva, per il lancio del mio ebook: "Come costruirsi una strategia di comunicazione di successo" edito da AbelBooks.

La pagina è tratta dal periodico "Latina per strada". Buona lettura.



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